Il mio inconscio esige che io interagisca con gli altri, che io condivida cose con gli altri, che io faccia cose insieme agli altri, che io appartenga a insiemi sociali e che io confermi frequentemente tali appartenenze.
Se non accontento il mio incoscio in tal senso, lui mi fa sentire male, ovvero suscita in me panico, ansia, tristezza, depressione, sensi di colpa o altri sentimenti ed emozioni indesiderabili e dolorose.
Allo stesso tempo, il mio inconscio disprezza e teme la maggior parte degli altri (forse li disprezza perché li teme, o li teme perché li disprezza) e non vuole che io dipenda da loro.
Perciò devo trovare il modo di praticare interazioni sociali e stabilire relazioni sociali senza soddisfare le aspettative e i desideri degli altri nei miei confronti, e senza sottomettermi alla loro volontà. Ciò è possibile solo se con gli altri mi trovo in una posizione dominante o di protezione garantita.
Di conseguenza, io accetto solo relazioni sociali in cui posso avere un ruolo dominante o di protezione garantita.
Questa mia esigenza non sussisterebbe in ipotetiche relazioni con persone che non temo né disprezzo in quanto affini a me, ma non ho ancora incontrato nemmeno una persona di questo tipo.
Aggiungo che ho l’impressione che certi aspetti della mia personalità, se rivelati, sarebbero antipatici a tutti gli altri umani, per cui sono costretto a nasconderli. Uno di tali aspetti è la mia presunzione di essere diverso da tutti gli altri e l’ostinazione a non volere essere come gli altri e a non adattarmi alla cultura della società in cui vivo.
Infatti la società e l’umanità sono oggetto costante delle mie ricerche e delle mie critiche.
Crea connessioni significative con persone selezionate parlando con loro di temi che ti interessano.