Il pensiero di Henri Laborit è stato un contributo fondamentale alla comprensione del sistema nervoso e del comportamento umano. Tuttavia, alcuni aspetti di questo pensiero si sono dimostrati obsoleti alla luce delle più recenti scoperte scientifiche e speculazioni filosofiche.
Uno degli aspetti più controversi del pensiero di Laborit è la sua teoria dell'inibizione all'azione (SIA). Secondo questa teoria, l'incapacità di agire in una situazione di stress può portare a somatizzazioni, ovvero a disturbi fisici causati da fattori psicologici. Questa teoria è stata supportata da numerosi studi scientifici, ma è stata anche criticata per essere troppo deterministica.
In particolare, alcuni ricercatori hanno sostenuto che l'inibizione all'azione non è sempre la causa di somatizzazioni, ma può essere anche il risultato di fattori genetici o ambientali. Inoltre, è stato sottolineato che l'incapacità di agire può essere anche una reazione sana e adattativa a situazioni di stress estreme.
Un altro aspetto del pensiero di Laborit che si è dimostrato obsoleto è la sua visione deterministica dell'uomo. Laborit riteneva che l'uomo fosse un organismo biologico controllato da forze meccaniche, come le reazioni chimiche e i meccanismi di difesa del corpo. Questa visione è stata criticata per essere riduzionista e per non tenere conto della complessità della natura umana.
In particolare, alcuni filosofi hanno sostenuto che l'uomo è un essere libero e responsabile delle proprie azioni, anche se queste sono influenzate da fattori biologici e ambientali. Inoltre, è stato sottolineato che l'uomo è un essere sociale e che le sue azioni sono influenzate dalle relazioni con gli altri.
In conclusione, il pensiero di Henri Laborit è stato un contributo fondamentale alla comprensione del sistema nervoso e del comportamento umano. Tuttavia, alcuni aspetti di questo pensiero si sono dimostrati obsoleti alla luce delle più recenti scoperte scientifiche e speculazioni filosofiche.